La bottarga, che imbarazzo…

Arrivano le feste e qualcuno ci regala la bottarga, sappiamo che ha un sapore energico, quindi aspettiamo di avere ospiti per aprire la confezione, quando la proponiamo però spesso l’espressione degli ospiti consiglia di proporre subito alternative, così rimane in frigo e ogni tanto consultiamo la scadenza…

Vi propongo allora alcune varianti che vi permetteranno di usare questa specialità anche da soli o in coppia e, senza annoiarvi, in tre o quattro giorni, magari non consecutivi, potrete consumarla con gusto e poco sbattimento.

La bottarga si trova già grattugiata in barattolini, oppure con l’aspetto quasi di carrube in confezioni sotto vuoto.

Se non l’avete mai usata ricordate che dopo averla tolta dalla confezione sotto vuoto è consigliabile togliere quella specie di pellicola semitrasparente che pare plastica e invece è la parte esterna delle ovaie del tonno o del muggine (può essere dell’uno o dell’altro pesce) somiglia alla pelle delle salsicce e come quella si toglie, per grattugiarla comodamente. Di seguito 4 varianti veloci.

1a Con patate e cipolle (delicata)

– prima di accendere il fuoco sotto l’acqua della pasta, sbucciate una patata e una carota piccole per ogni 100 g di pasta, tagliatele a fettine sottili e mettele in acqua e salate,

– mentre l’acqua si scalda, grattugiate la bottarga ,o toglietela dal barattolo, in quantità pari a un cucchiaio colmo per ogni etto di spaghetti e mettetela nei piatti con un cucchiaino di olio più o meno piccante a gusto vostro,

– quando l’acqua bolle buttate la pasta,

– scolate la pasta e le verdure conservando un poco d’acqua, impiattate mescolando subito regolando di acqua in quanto la bottarga tenderebbe ad aggrumarsi se troppo asciutta.

2a Con pomodori crudi (piatto più estivo)

– mentre l’acqua si scalda, grattugiate la bottarga ,o toglietela dal barattolo, in quantità pari a un cucchiaio colmo per ogni etto di spaghetti e mettetela nei piatti con un cucchiaino di olio più o meno piccante a gusto vostro,

– appena l’acqua bolle immergete i pomodori per il tempo di fare screpolare la buccia, toglieteli e buttate la pasta,

– mentre la pasta cuoce tagliate a pezzetti i pomodori sbucciati e divideteli nei piatti strofinati con aglio fresco,

– scolate la pasta conservando un poco d’acqua, impiattate mescolando subito regolando eventualmente di acqua in quanto la bottarga tenderebbe ad aggrumarsi se troppo asciutta.

3a Con semi oleosi (mandorle, pinoli, nocciole, noci, semi di girasole, di zucca ecc a vostro gusto)

– mentre l’acqua si scalda, grattugiate la bottarga ,o toglietela dal barattolo, in quantità pari a un cucchiaio colmo per ogni etto di spaghetti e mettetela nei piatti con un cucchiaino di olio più o meno piccante a gusto vostro,

– quando l’acqua bolle buttate la pasta,

– mentre la pasta cuoce, pestate brevemente nel mortaio i semi prescelti insieme a un pezzetto di aglio, dividete il tutto nei piatti con un cucchiaio di acqua di cottura e un cucchiaino di olio più o meno piccante a gusto vostro (o volendo un gusto particolare olio di nocciole tostate),

– scolate la pasta conservando un poco d’acqua, impiattate mescolando subito regolando di acqua in quanto la bottarga tenderebbe ad aggrumarsi se troppo asciutta.

4a Ai profumi decisi

– procuratevi prima di tutto foglie fresche di rosmarino, lavanda, origano, maggiorana e bucce di limone o arancio amaro, non importa averle tutte, ma meglio almeno tre,

– mentre l’acqua si scalda, grattugiate la bottarga ,o toglietela dal barattolo, in quantità pari a un cucchiaio colmo per ogni etto di spaghetti e mettetela nei piatti con un cucchiaino di olio più o meno piccante a gusto vostro,

– quando l’acqua bolle buttate la pasta,

– mentre la pasta cuoce tritate finemente gli aromi e schiacciateli con dorso del cucchiaio con dell’olio e poco sale, aggiungete la bottarga, e dell’acqua di cottura, poi dividete questo condimento nei piatti,

– scolate la pasta conservando un poco d’acqua, impiattate mescolando subito (regolando eventualmente di acqua).

Spero di avervi dato qualche suggerimento utile a non sprecare la preziosa bottarga lasciandola scadere nel frigo.

Latte di peperoncino, menta e finocchio

Quanti peperoncini verdi sulle piante che stanno morendo nell’orto o sul balcone!

Ecco che farne.

1a tappa

Dosi per un terzo di bicchiere del mixer di peperoncini lavati bene, senza i piccioli e tagliati a pezzetti di 1 cm circa.

  • 1 cucchiaio colmo di semi di finocchio,
  • 5 o 6 rametti di menta (lavata),
  • 2 spicchi medi o 1 grande di aglio fresco,
  • 1 cucchiaino di semi di cumino,
  • sale, poco, si può aggiustare dopo,
  • 1/4 di litro di aceto bianco.
  • 1/4 di litro di aceto bianco.

Frullare accuratamente il tutto e filtrare con un passino a maglia fine, conservare l’impasto che rimane nel passino e rimetterlo nel bicchiere con:

  • 1/4 di litro di acqua,
  • 1 cucchiaino di acido citrico.

(In mancanza di acido citrico sostituire acqua e acido citrico con 1/4 di litro di aceto)

Frullare accuratamente il tutto e filtrare con un passino a maglia fine, gettare l’impasto che rimane nel passino in spazzatura.

2a tappa

In un recipiente alto unire i liquidi risultanti dai tre filtraggi precedenti a:

  • 125 ml (=1/8 di litro) di olio e.v.o.,
  • 125 ml (=1/8 di litro) di olio di girasole o altro olio di sapore neutro,
  • 6 cucchiai di semi di girasole.

Frullare accuratamente il tutto e filtrare con un passino a maglia fine, rimettere l’impasto che rimane nel passino bicchiere del mixer e frullare di nuovo con 100 ml di acqua calda, non bollente.

A questo punto filtrare col solito passino a maglia fine e unire il filtrato al resto nel recipiente alto.

Frullare ancora una volta il tutto per miscelare bene.

Il risultato sarà un composto lattiginoso verdino che conserverete in una bottiglia in frigo per condire insalate, per insaporire polpette fritte, bastoncini di pesce impanati, patate e altre verdure lesse ecc.

Ricordate di agitarlo prima di usarlo, in quanto un poco di si separerà sul fondo la fase più acquosa.

Naturalmente in base all’utilizzo potete regolarlo di sale a vostro gusto, infatti si tratta di una emulsione con fase acquosa preponderante sulla fase oleosa, di conseguenza il sale si scioglierà senza particolare difficoltà.

Salsa del balcone


Si tratta di una salsa fatta con le erbe che il nostro balcone ci concede alla fine della stagione estiva.

Questa salsa può essere usata per condire insalate di ortaggi crudi (cetrioli, peperoni, carote, sedano,
pomodori e verdure a foglia larga) di verdure cotte (patate, rape, spinaci, bietole, sedano rapa, broccoli,
cavoli) o anche carni bollite, non è stata testata su pesce, crostacei e molluschi.
Le erbe che ho raccolto oggi sono state:
– portulaca (Portulaca oleracea L.) in dicreta quantità, era due settimane che non la raccoglievo,
– qualche foglia di ruchetta (Diplotaxis tenuifolia L.), a fine stagione vorrebbe fiorire e basta,
– quattro cimette di basilico (Ocimum basilicum, L.), l’avevo cimato due settimane fa per fare il
pesto, ora sa un poco di menta, ma per le salse non è un problema, anzi dà una nota di freschezza,
senza essere così invadente come la menta vera e propria,
– quattro foglie di pepe rosa (Schinus molle) risultato di una sfoltitura della chioma, (forse ne otterrò
un bonsai!)
– un peperoncino rosso piccino (Capsicum annum), l’ultimo del secondo raccolto, ma sta già
facendo una bella fioritura, (forse faccio un terzo raccolto!).
Avendone a disposizione, in altre occasioni ho raccolto anche foglie di prezzemolo, di sedano, di
rapanello e di acetosella.
La presenza della portulaca, che spesso cresce di soppiatto nei nostri vasi bene illuminati, come sulle aie
soleggiate, in ogni crepa non sottoposta a intenso calpestio, è importante sia per le mucillagini che

contiene, sia per il sapre leggermente asprigno, sia per il contenuto in acidi grassi omega-3 (acido α-
linoleico) di cui è ricca (0,35% in peso).

Preparazione: dopo avere lavato e scolato le erbe si pone il tutto nel bicchiere alto del mixer insieme a:
– un bel cucchiaio di lecitina di soia,
– quattro cucchiai di olio di girasole,
– quattro cucchiai di olio e.v.o.,
– due cucchiai di aceto o di succo di limone,
– due cucchiai di acqua,
– un cucchiaino di sale
– un cucchiaio di olio di nocciole tostate o un cucchiaino di olio di semi di sesamo tostato
(opzionali).
Le dosi indicate sono relative ai miei gusti e alle quantità e qualità delle erbe (ad es. una prevalenza di
acetosella tra le erbe potrebbe rendere inutile l’aggiunta dell’aceto, al contrario la sostituzione di un’erba
delicatamente acidula, come la portulaca, con rucola o prezzemolo, dovrebbe indurre ad un aumento della
componente acida, in quanto una giusta quantità di acido agisce come esaltatore della sapidità.
Si frulla fino a quando la salsa diventa quasi omogenea nel suo delicato color verde tenue, per facilitare lo
scioglimento della lecitina di soia è bene che gli ingredienti non siano freddi da frigo.
Lasciandola nel frigo qualche ora si rassoderà fin quasi alla consistenza della maionese.
N.B. La presenza di olio di girasole è dovuta al fatto che il mio olio e.v.o. è molto gustoso e
caratterizzerebbe troppo la salsa.

Pane all’uovo in padella ripieno di verdure

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Ingredienti per l’impasto:
2 cucchiai colmi di farina di ceci,
2 cucchiai di farina di grano tenero 00,
2 uova medie,
2 cucchiai di olio evo,
1 cucchiaino da caffè di bicarbonato di sodio,
1 cucchiaino da caffè raso di acido citrico,
sale e peperoncino q,b,
Ingredienti per il ripieno:
1 cipolla media,
1 patata media,
1 carota media,
1 ciuffo di broccoletto lessato al dente,
1 pugno di spinaci,
1 spicchio piccolo di aglio,
olio evo, sale e peperoncino q.b.

Preparazione delle verdure: nella padella antiaderente, coperta, appassire la cipolla tagliata a spicchi e poi a fette, con poca acqua, un po’ di sale e peperoncino, intanto preparare a dadini la carota, a cipolla appassita si aggiunga la carota e un po’ di olio, di nuovo, dopo aver mescolato, si copra e si prepari a dadini la patata, che subito si aggiunga insieme al broccoletto e al pugno di spinaci, si mescoli nuovamente e si lasci cuocere coperta per cinque minuti, si scopra e si rosoli delicatamente, mescolando altri cinque minuti.

Preparazione dell’impasto: in una ciotola adatta al doppio degli ingredienti mescolare le farine, il sale e il bicarbonato, aggiungere acqua fino a fare un impasto denso, senza grumi, che scenda lentamente dal cucchiaio, aggiungere le uova e mescolare bene,infine incorporare l’olio, quindi aggiungere l’acido citrico e mescolare velocemente. L’impasto crescerà in fretta.

Cottura del pane: porre un diffusore sotto la padella e alzare la fiamma, si versi quindi l’impasto sulle verdure, che si sarà provveduto a concentrare sul fondo della padella pareggiandole, l’impasto, gonfiato dalla reazione acido-base, sarà sufficiente a coprire le verdure, si copra e si metta il fuoco al minimo, dopo una decina di minuti si scopra e, se la superficie appare consolidata, si dia qualche colpo laterale alla padella, la “tortilla” dovrebbe muoversi interamente, se le due condizioni non sono entrambe verificate dare qualche altro minuto di cottura. Quindi riverificare le condizioni citate, a esito positivo fare scorrere l’impasto dalla padella al coperchio e poi rovesciarlo nella padella, o viceversa, dipende dalla padella, dal coperchio e dalle vostre abitudini, cuocere ancora scoperto, sempre con diffusore, a fuoco basso, fino a che il fondo abbia fatto una crosticina dorata.

Primi freddi, si cucina!

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Dopo qualche mese di prosciutto e melone, di insalate di cetrioli o di pomodori con mozzarelle o, al limite, colpo di vita, piadina con pomodori e scamorza affumicata, ho tirato fuori la pentola a pressione e usato le melanzane seccate nella calda estate, mezzo bicchiere d’acqua e mezzo di aceto, origano, aglio disidratato, qualche cappero sotto sale, ci ho aggiunto le melanzane seccate a fette, poi tagliate a striscioline, e fatto andare fino al fischio, poi, dopo aver coperto le valvole con un tovagliolo ho agitato la pentola e rimesso sul fuoco per un minuto, ho spento e lasciato che si sfiatasse la pentola.

A questo punto nei barattoli di vetro ho messo un cucchiaio d’acqua e poi li ho posti nel microonde, senza coperchio, il tempo sufficiente a fare bollire ed evaporare l’acqua.

Tenendo i barattoli con i guanti (devono essere ancora belli caldi! ATTENZIONE!) li ho riempiti di melanzane e coperti di olio evo schiacciandole bene e curando di fare uscire le bolle d’aria, poi ho chiuso i barattoli.

A questo punto ho scelto un barattolo da tenere in frigorifero per un consumo a breve e gli altri li ho messi in una larga pentola, avvolti con dei vecchi tovaglioli per non far loro toccare il fondo e non farli sbattere tra loro, poi ho riempito d’acqua fino poco sotto il coperchio e messo del sale in acqua per fare aumentare la temperatura di ebollizione, li ho lasciati bollire a fuoco basso e coperti per circa 40 minuti.

Sono tranquillo riguardo alla conservazione grazie all’aceto e alla sterilizzazione, in ogni caso, se voleste essere ancora più tranquilli, dopo aver fatto raffreddare per circa 24 ore i barattoli, potreste ripetere il procedimento di bollitura sopraindicato altre due volte, sempre intervallando una pausa di raffreddamento di 24 ore, avreste così proceduto alla tindalizzazione delle vostre conserve.

Coniglio alla menta e limone

Questa ricetta è indicata per una cena gustosa e allo stesso tempo dietetica, il coniglio infatti ha carne bianca con un ridottissimo contenuto di grassi, è adatto anche per palati delicati di anziani e bambini, inoltre può essere mangiato anche con una mano sola, con la sola forchetta o cucchiaio, quindi è adatto anche a diversamente abili, con un solo arto superiore abile, la preparazione invece, nonostante sia concettualmente semplicissima, richiede un poco di pazienza, tutto quel che risparmiate ai commensali dovrete farlo voi in cucina, siete avvisati.

Ingredienti per 4 persone:

– 800- 900 g di coniglio a pezzi senza testa,

– 4 patate medie,

– 4 carote medio-piccole,

– un gambo di sedano,

– 1 spicchio di aglio,

– un peperoncino piccante,

– un bel mazzetto di menta  e altrettanta portulaca, non aveste menta o fosse poca, potete sostituirla con un poco di prezzemolo o rucola, ma menta e portulaca sono meglio,

– buccia di limone grattugiata al momento, e qualche grattata di zenzero fresco (possono parzialmente vicariarsi),

– dieci cucchiai di olio e.v. di oliva,

– otto cucchiai di aceto,

– 2 cucchiai di lecitina di soia,

– sale,

– una busta di gelatina (=”colla di pesce”)

– 2 frese spezzettate, o crostini.

Occorrente:

-una pentola sufficiente per cuocere insieme coniglio, patate, carote e sedano (meglio a pressione),

– un mixer o un frullatore,

– un colino,

– una pentola, su cui si regga il colino, sufficiente per contenere il brodo,

– una pentola più piccola per contenere solo il coniglio disossato e 0,3 l di brodo,

– due tovaglioli puliti,

– della pellicola per alimenti senza pvc (adatta ai grassi).

Procedimento.

Ponete la pentola con acqua sufficiente sul fuoco salate e coprite, intanto che si scalda lavate il coniglio ed eventualmente scartate qualche filetto di grasso interno e, a vostro gusto e dei vostri commensali, reni, fegato e cuore (questi ultimi potreste surgelarli per aggiungerli alla bisogna a quelli di pollo e di tacchino per un ragù alla marchigiana, i reni io li dò al gatto, se li vuole), appena l’acqua bolle mettete il coniglio e ricoprite la pentola.

Mentre il coniglio si porta avanti nella cottura voi preparate carote, patate, gambo di sedano e peperoncino (togliete  picciolo e semi!) e dopo circa dieci minuti di cottura del coniglio aggiungete le verdure, poi, se avete la pentola a pressione calcolate circa 14 minuti, altrimenti ogni tanto tastate le verdure a la carne.

Prendete delicatamente carne e verdure con la schiumarola e separatele, lascerete le verdure in un piatto di portata coperte, pronte per essere portate in tavola (magari scaldate nel microonde).

Mettete in acqua fredda i fogli di gelatina e passate il brodo attraverso il colino con un tovagliolo, dopo dieci minuti di ammollo i fogli di gelatina sono da sgocciolare e mettere in circa 0,3 l di brodo che sarà ancora caldo, li con calma si scioglieranno.

Affrontate ora la cosa seccante, disossare il coniglio, per farlo comodamente dovrà essere ben cotto, ma non troppo, altrimenti le ossa vi si sbricioleranno in mano.

Tutta la carne a pezzi e pezzetti la mettete a questo punto nel brodo gelatinoso e la lasciate una mezz’oretta, a questo punto vi ci vuole una pausa, prendetevela!

Quando oramai è tutto tiepido, aggiungete la buccia di limone grattugiata e lo zenzero idem, (quando oramai è tiepido per non far svanire gli oli essenziali) passate di nuovo questo brodo con la carne al colino con il tovagliolo, poi, sopra una fondina larga, cercate di arrotolare il tovagliolo con dentro la carne dandogli il più possibile una forma cilindrica, strizzandolo un poco (meglio: appena appena), avvolgete il tutto con della pellicola e ponete in frigorifero per almeno quattro ore.

Unite il brodo “gelatinizzato” al brodo restante, oramai si sarà tutto intiepidito e mettetelo in frigo fino al momento di servire la cena.

Mentre il frigo lavora voi lavate le erbe aromatiche e l’aglio e frullatele bene con olio, aceto e acqua, quando è omogeneo  regolate di sale e poi aggiungete la lecitina di soia, frullate ancora fino a una buona densità (risultati migliori con ingredienti e contenitori tenuti in frigo prima).

Prima che arrivino gli ospiti spezzettate le frese in ciotoline, servirete il brodo caldo, ognuno si servirà di frese o di crostini a suo gusto.

La carne, svolta dal tovagliolo sarà come un salame, tagliatene fette spesse, con un coltello molto affilato per non sbriciolarla, e ponetela in un piatto di portata cosparsa di salsa alla menta, senza esagerare per non coprire del tutto l’aroma di limone, le verdure accompagneranno in una altro piatto condite a piacimento.

Dopo questo secondo magro potrebbe essere una buona idea della crescenza con mostarda piccante, ma questa è un’altra ricetta.

Uso delle melanzare semisecche

Le melanzane semisecche, sono le melanzane del precedente post, asciugate al sole solo per alcune ore, sono asciutte in superficie, ma ancora morbide e, piegate, si rompono mostrando l’interno ancora umido.

Queste melanzane si prestano bene come prodotto intermedio da cucina.

Per es.: volendo suddividere la preparazione di quantità ingenti di melanzane si potrà procedere il primo giorno a lavarle, affettarle e disporle ad asciugare come spiegato nel post precedente, nel giorno successivo si potranno cucinare in meno tempo, avendo esse già perduto parte dell’acqua di vegetazione, esse inoltre, grazie alla breve cottura necessaria si manterranno più sode pur essendo ben cotte. Io ho personalmente provato la cottura in padella con olio, aglio e peperoncino, e quella con pomodoro e cipolla come sugo o come contorno.

Anche volendole surgelare c’è il vantaggio che occupano meno spazio del prodotto fresco o di quello sbollentato.

Melanzane secche e semisecche

In questi giorni estivi anche in città è capitata qualche giornata soleggiata e secca, ne ho approfittato per fare le melanzane secche.

Non tutti conoscono questa possibilità di conservare le melanzane, di cui capita di avere sovrabbondanza in estate, per una sovrapproduzione dell’orto o per averne acquistato una cassa tornando dalle vacanze, lungo la strada.

In ogni caso dopo averne fatte un poco sott’olio (e aceto, a scanso di botulino) siamo stanchi e neppure surgelarle è un’idea, visto che il freezer è pieno di gelati e ghiaccioli.

Quindi sappiate che si possono seccare facilmente così:

-si lavano, si toglie il picciolo e si toglie l’ultima fettina, quella con l’ombelico,

-si asciugano e si tagliano a fettine di circa mezzo centimetro,

-si dispone un vecchio lenzuolo pulito su uno stendibiancheria, fermato con mollette,

-si dispongono le fettine ordinatamente sul lenzuolo in modo che non si sovrappongano,

-si faccia attenzione a disporre il lenzuolo in modo che possa poi essere ripiegato sopra a coprire il tutto e possa essere di nuovo fermato con delle mollette.

Nel giro di poche ore si avrà una prima asciugatura che permetterebbe già di surgelarle occupando molto meno spazio o di prepararle sott’olio o “al funghetto” o come sugo per la pasta (con cipolla aglio e pomodoro) in meno tempo, nel caso invece si voglia seccarle del tutto, per poterle conservare per mesi in un semplice sacchetto di carta, allora è meglio ripararle alla sera e rimetterle al sole il giorno dopo, alla sera del secondo giorno saranno perfettamente secche e si saranno ridotte d’ingormbro dell’80%.

Volendole consumare come “inganna fame” dietetico sarà sufficiente salarle un poco, appena dopo averle disposte sul lenzuolo.

In altro post illustrerò preparazioni possibili con queste “croste di melanzane”

N.B.: se il balcone è esposto al vento è meglio raccogliere le melanzane seccate in luogo riparato, in quanto diventano leggerissime e potreste vederle volare via appena tolto il lenzuolo superiore.

Patate in salsa spessa

Purtroppo quelle due piantine di rucola selvatica che ho sul balcone non producono tanto da farne insalate, così pure il prezzemolo, non ho mai a disposizione più di qualche decina di foglie, così mai una bella salsa verde, ecco come usarle!

Si sbuccino patate a sufficienza, che si tratti di fare un contorno o un piatto forte dipende da voi. Si facciano a pezzi adatti a essere mangiati interi e si dispongano su un piatto per micro-onde ordinatamente, meglio che non si tocchino, si spruzzino appena di sale e si diano circa 20 o 25 minuti a intensità medio-bassa (di solito quella per scongelare).

Laviamo un uovo e mettiamolo in un pentolino a lessare (io ci metto sale e aceto, ma fate voi).

Intanto che il forno ronza e l’uovo borbotta andiamo sul balcone e tagliamo quelle poche decine di foglie di rucola e di prezzemolo, se poi ci è maturato anche un peperoncino, rosso e piccino piccino, meglio ancora.

Lavate e mondate le erbe, puliamo un piccolissimo spicchio di aglio e tagliamo a pezzetti il minuscolo (o mezzo) peperoncino (con o senza i semi dipende dalla forza del peperoncino e dalla vostra), mettiamo il tutto nel bicchiere del mixer e frulliamo con tre cucchiai di olio evo e uno di aceto.

Sbucciato l’uovo sodo lo aggiungiamo al frullato insieme a una punta di cucchiaino di sale e frulliamo ancora, se fosse necessario aggiungiamo un mezzo cucchiaio di acqua, poca in quanto la salsa deve restare appunto “spessa”.

Poniamo la salsa in frigorifero e mangiamola dopo una mezz’ora, si sarà ispessita e le patate lasciate nel forno saranno appena tiepide, si versa la salsa sopra le patate e si mangia con la sola forchetta.

Si sarà notato che per fare questo piatto si è sporcato solo il bicchiere del mixer, il mixer, un piatto adatto al microonde, un pentolino per le uova, un coltello per sbucciare le patate e una forchetta per mangiarle.

Salsa sana

Questa salsa è adatta ad accompagnare verdure e carni lesse, ma anche uova sode e verdure crude, sarà particolarmente apprezzata da coloro che non amano le salse acide, come la salsa verde, la vinaigrette o la maionese, ma al contempo amano i sapori decisi, per il suo contenuto di aglio.

Ingredienti:

  • un pugno di noci sgusciate,
  • un pugno di mandorle sgusciate,
  • un cucchiaio di olio di oliva e.v.,
  • un cucchiaio di olio di girasole,
  • tre cucchiai di acqua,
  • uno spicchio, piccolo, di aglio,
  • una decina di foglie di menta,
  • le foglioline strappate da due foglie di pepe rosa,
  • mezzo cucchiaino da caffè (raso) di sale, + o – a gusto vostro.

Si pone tutto nel bicchiere del mixer o nel frullatore e si frulla a tratti, per non scaldare il composto, quando l’apparenza risulta sufficentemente omogenea la salsa è pronta.

La scelta degli ingredienti e degli oli è dettata, oltre che dal cercare di ottenere un gusto delicatamente equilibrato, dal ricercare una composizione degli acidi grassi particolarmente salutare.

Volendo conservare la salsa in frigorifero per diversi giorni, senza che si separi nelle componenti acquose e oleose, si può aggiungere un cucchiaino di lecitina di soia, migliorando ulteriormente la sua salubrità.